Sui di noi

La nostra Storia

 

Il “Cuore di Crema” è una struttura che si è evoluta nel tempo, pur mantenendo la finalità originaria. Venne fondata dal vescovo Piazzi, che appena giunto a Crema, nel 1950, si trovò destinatario di una beneficienza, specialmente natalizia, di straordinaria entità. Propone allora la costruzione di un’opera sociale duratura, come espressione del “cuore” dei cremaschi. Trasferito alla sede di Bergamo nel 1953, fu comunque presente all’inaugurazione col successore, mons. Cambiaghi nel 1954.

 

Dall’iniziale assistenza immediata ai poveri e ai senzatetto locali o di passaggio nella città, cui offriva letto e pasti caldi, al “Cuore” approdarono anche operai presenti temporaneamente in città per motivi di lavoro.

 

Nel 1981 il vescovo Manziana, sollecitato dalla corale richiesta del Consiglio presbiterale della zona cittadina affinché la diocesi ponesse un segno comunitario di attenzione solidale alle povertà emergenti in quegli anni, decise di aprire parte della struttura all’accoglienza dei tossicodipendenti intenzionati ad abbandonare l’uso delle sostanze stupefacenti. Fu Don Ersilio Ogliari a dare fisionomia terapeutica e giuridica alla comunità, nel momento in cui si diffondeva tra i giovani il consumo di eroina. Nei primi anni ’90, sotto la direzione di Don Alberto Guerini, la struttura si orientò esclusivamente all’ospitalità di tossicodipendenti per meglio rispondere alle particolari esigenze di trattamento. Non è mai mancato in tutti questi anni il sostegno e la vicinanza dei vari vescovi succedutisi a Crema, ultimo della serie l’attuale pastore, Vescovo Oscar, che ha voluto marcare l’inizio del suo ministero pastorale in diocesi facendo visita al Cuore di Crema il giorno del suo ingresso in città.

 

Nell’ultimo decennio il “Cuore di Crema” ha ulteriormente diversificato il proprio intervento, soprattutto a causa della modificazione sociale, politica, sanitaria e culturale del “fenomeno droga” all’interno del più ampio campo delle dipendenze patologiche. La comunità si è quindi aperta anche a persone con problemi connessi all’abuso di sostanze alcoliche e psicofarmaci o polidipendenti. Al contempo ha stretto rapporti di collaborazione con altre comunità terapeutiche sparse in tutta Italia e con cooperative sociali impegnate nel reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

 

L’accreditamento regionale e le relazioni consolidate coi servizi pubblici fanno del “Cuore di Crema” una realtà ben radicata nel territorio. Il lavoro terapeutico interno, l’attività di prevenzione e formazione nelle scuole, la collaborazione educativa con l’Ufficio di Pastorale giovanile e gli oratori della diocesi, rappresentano un vasto e diversificato campo di azione. Grazie a un’equipe educativa umanamente motivata e professionalmente preparata e a un meraviglioso gruppo di volontari che collabora gratuitamente con entusiasmo e passione, si mettono in atto le metodologie previste dal Progetto Educativo.

 

A questo punto mi sento di sottolineare una significativa originalità: la comunità terapeutica del “Cuore” appartiene alla diocesi, nella forma giuridica della Fondazione “Opera diocesana San Pantaleone”. Crema è perciò una delle pochissime diocesi in Italia ad averne una propria.

 

Proprio per questo e consapevoli e rispettosi delle differenze del cammino esistenziale di ciascuno, sentiamo che al Cuore, pur se non esplicitamente nominato è lo Spirito di Gesù di Nazaret che è presente e agisce. L’umanità di Dio in Gesù si è fatta palpabile e se di Lui qualcosa ci affascina è proprio la capacità di ridare senso e fiducia a chi aveva perso qualsiasi speranza di vita vera e autentica.

                         Don Mario Piantelli

           Direttore della Comunità "Il Cuore di Crema"

 

 

Per connotarci è utile leggere la nostra ricerca